Manifesto Slow Grain

I cereali rappresentano la coltura più diffusa nel mondo e il cibo quotidiano per miliardi di persone.
Nel XX secolo il crescente fabbisogno di cereali ha spinto la ricerca a trovare varietà, tecniche e modalità di coltivazione in grado di garantire una maggiore produttività.
Con il miglioramento genetico sono comparse in campo varietà super produttive, dette “moderne”, che hanno tuttavia scalzato quelle tradizionali, riducendo il numero delle varietà coltivate, con un’enorme
perdita di biodiversità.
Inoltre, per mantenere alti i livelli di produzione, si è fatto un ricorso sempre più spinto alla chimica di sintesi, depauperando progressivamente i suoli e la loro fertilità, distruggendo la vita presente nel sottosuolo, dove una miriade di microorganismi unicellulari e altri piccoli esseri viventi contribuiscono a rigenerare l’ecosistema e ripristinare la capacità produttiva della terra.
Per non compromettere definitivamente questo patrimonio occorre guardare al futuro con un occhio al passato, alle sue buone pratiche e alla loro capacità rigenerativa.

 

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