“Quali potenzialità per i grani antichi?”

Grani antichi: quali vantaggi per l’agricoltura e l’ambiente?

I grani “antichi” permettono alle imprese cerealicole che si occupano di tali coltivazioni (e a quelle in riconversione) di diversificare i redditi e, attraverso la differenziazione del prodotto, di cogliere nuove opportunità di business.
La domanda di farine e semole prodotte da grani “antichi” è in forte crescita e tale trend è confermato anche dalla manifestazione di interesse, già avanzata nell’ambito del progetto, dall’”Alleanza Slow Food dei Cuochi” che nel solo territorio regionale conta più di 100 membri tra cuochi e pizzaioli.

 

POIGA ha tra i propri obiettivi quello di fornire un format per la stipula di accordi formalizzati utili a garantire un’equa distribuzione del valore creato tra produttori e trasformatori e, al tempo stesso, a proteggere i primi dalla forte volatilità dei prezzi che, a partire dall’ultimo decennio, caratterizza le dinamiche di mercato delle principali commodities agricole.

Ulteriori benefici in termini economici sono legati al miglioramento della competitività delle aziende agricole che, attraverso la coltivazione di grani “antichi” conseguirebbero anche una riduzione dei costi di produzione, grazie al minor numero di operazioni colturali e al minor impiego di prodotti fitosanitari.

Si tratta di una serie di benefici che, più in generale, possono generare ricadute positive in termini di contrasto ai cambiamenti climatici e salvaguardia della biodiversità.
Per quanto riguarda la trasformazione, la caratterizzazione tecnologica e nutrizionale delle cariossidi e degli sfarinati permetterà di ovviare le problematiche riscontrate in fase di molitura che influiscono negativamente sulla qualità del prodotto e incrementano i costi di lavorazione.

Il trasferimento delle conoscenze sperimentate in laboratorio risulterà fondamentale al miglioramento delle competenze necessarie alla manipolazione del seme e dei suoi derivati, per far sì che il valore creato in fase produttiva non venga perso durante la fase di trasformazione.

La sostenibilità economica della filiera degli sfarinati dei grani “antichi” e i benefici in termini di performance economiche saranno analizzati confrontando il reddito lordo ad ettaro delle imprese agricole che coltivano varietà “antiche” partecipanti al progetto con quelle che coltivano varietà “moderne”.

Il risultato atteso è una riduzione delle emissioni di CO2. I benefici in termini ambientali saranno stimati quantificando le emissioni di CO2 delle imprese cerealicole che coltivano varietà “antiche” partecipanti al progetto con quelle che coltivano varietà “moderne”.

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Il Progetto Operativo di Innovazione per i Grani Antichi è realizzato nell’ambito del PSR Campania 2014-2020 Misura 16.1.1 Azione 2 “Sostegno ai Progetti Operativi di Innovazione (POI)